Newton Maree

St 2024Ep 9
Venezia è una città unica al mondo, la cui unicità è data dal suo strettissimo rapporto con il mare e con quella che i veneziani chiamano da sempre "acqua alta", vale a dire l'alta marea. Un fenomeno che ha origini astronomiche e meteorologiche e che nei secoli si è acuito a causa dell'abbassamento del suolo e dell'innalzamento del livello medio dei mari, quest'ultimo aggravato dal riscaldamento globale. Venezia ha così dovuto inventarsi continue soluzioni per non rimanere sommersa e, al contempo, per mantenere in salute la laguna che l'ha vista nascere e da cui ancora dipende. Davide Coero Borga racconta il rapporto che Venezia ha con la marea per capire in che modo la scienza e la tecnologia possano offrire soluzioni a protezione di una città tanto preziosa quanto fragile. Una città il cui futuro sembra ipotecato dal cambiamento climatico ma che, proprio per la sua unicità, può costituire un fenomenale centro di sperimentazione mondiale. In quasi tutte le discipline. Si parte del Centro previsione e segnalazione maree del Comune di Venezia, dove il responsabile, il fisico Alvise Papa, ci fa capire quanto sia cruciale conoscere il livello della marea per le attività cittadine. Poi si va indietro fino all'età romana, quando Venezia non era ancora nata, grazie agli archeologi marittimi Carlo Beltrame ed Elisa Costa dell'Università Ca' Foscari di Venezia, per comprendere l'antichità del legame tra uomini e mare nella laguna. L'arte ci può dare degli indizi utili a misurare i cambiamenti nel livello delle acque a Venezia, in particolare i dipinti del Canaletto, che sono stati studiati dal fisico del Consiglio Nazionale delle Ricerche Dario Camuffo. L'ingegnere Pierpaolo Campostrini e gli architetti Francesco Lanza e Giorgio Barbato, illustrano invece gli interventi ingegneristici ed architettonici atti a impedire all'acqua alta di danneggiare Piazza San Marco e la sua preziosissima Basilica.
Vai al titolo