Speciale Tg1 Il traffico illecito di oggetti d'arte - 05/11/2023

St 2023/2465 min
Quello del traffico di oggetti d'arte frutto di scavi clandestini è il quarto mercato illecito del mondo. E sono un milione e mezzo i beni archeologici italiani dispersi. Trafugati da tombaroli, acquistati dai ricettatori, commercializzati da broker internazionali, l'inchiesta di Dania Mondini sui tesori recuperati, il racconto dei vecchi tombaroli, gli sforzi e le tecniche investigative, le restituzioni più prestigiose. Le restituzioni, gli scambi o le richieste di rientro di Beni culturali che oggi avvengono sotto la bandiera della "Diplomazia dell'arte" sono una novità degli ultimi decenni che vanno sempre più caratterizzando i rapporti tra i Paesi europei. La lista di tutto ciò che anche l'Italia si aspetta di veder rientrare è lunghissima: oltre un milione e mezzo di pezzi archeologici trafugati tra gli anni '70 e '90. Lo stesso Matteo Messina Denaro ha confessato come fosse stato questo l'unico crimine col quale si sarebbe arricchito: la vendita illegale all'estero di beni archeologici di Selinunte. Vere filiere criminali, le cosiddette Archeomafie, hanno portato fuori dall'Italia pezzi unici e trafugato ricchezze inestimabili. I trafficanti hanno trovato in vari Paesi europei, ma soprattutto in America, un mercato anche presso Musei rinomati. Da vent'anni le azioni diplomatiche del Ministero dei Beni culturali, ma anche le rogatorie avviate dai Carabinieri del Nucleo tutela Patrimonio Culturale supportate da mandati internazionali, riportano in Italia tesori trafugati e sequestrano beni per milioni di euro ma migliaia sono ancora quelli esposti nei più prestigiosi musei del mondo. Mentre quelli che sembravano fino a poco tempo fa "templi" irraggiungibili come i Porti Franchi in Svizzera, oggi risultano più permeabili alle rogatorie internazionali e alle perquisizioni.
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