Touch. Il futuro a portata di mano Il diavolo veste tech?

Questa puntata di Touch si occupa di indagare il modo in cui i nostri vestiti stanno diventando sempre più oggetti tecnologici, per come sono fatti, per i materiali che usano e anche per come li scegliamo e poi li usiamo. Chiara Severgnini e Lorenzo Luporini ne parlano con la stilista Francesca Rosella, che pensa e realizza abiti che siano in grado di dire qualcosa di noi e delle nostre emozioni, cambiando ogni volta. E perché un pantalone o una maglietta siano più nostri, la tecnologia ci aiuta a sceglierli e vederli addosso prima ancora che esistano. Ma un vestito può servire anche a proteggerci dalla tecnologia, impedendo che un occhio elettronico li riconosca. Impossibile? E invece no! Max Temporelli, sempre attento al nostro rapporto con la tecnologia, ci ricorda come gli abiti abbiano accompagnato la nascita stessa di noi sapiens, l'unica "scimmia nuda" a popolare il pianeta e a doversi vestire. Chiara e Lorenzo si occupano anche del tumultuoso sviluppo dei podcast, sorprendente fenomeno nel mondo della comunicazione lanciato in Italia da Pablo Trincia, ospite dello spazio Touchland, che apre anche questa puntata. Per parlare di tecnologia e benessere, Noemi Marà questa volta ha indossato un vero esoscheletro capace di aiutare chi fa lavori pesanti a ridurre la fatica. Con Sofia Pasotto capiremo quale sia la reale importanza di mantenere l'aumento della temperatura della Terra entro un grado e mezzo e come potremmo riuscirci. Il viaggio nel futuro si conclude con Michela Marzano, per capire se tra cent'anni parleremo ancora di filosofia, in quale modo e quali argomenti ci appassioneranno.