I nuovi modi con cui l'amministrazione di Novara gestisce i beni pubblici, condividendoli assieme alla comunità: una caserma abbandonata diventata un centro culturale e una cupola tornata ad essere un luogo del racconto e della meraviglia. Una città alla ricerca di un'identità da rinnovare per tenersi al passo dei tempi. La Caserma Passalacqua che, come in tanti altri luoghi, è difficile trovargli una destinazione adeguata. E un metodo nuovo di approcciarsi alla gestione dei beni pubblici, con due parole nuove da imparare: Co-progettazione e Co-programmazione. Un modo nuovo per affidare beni pubblici ai cittadini che li possono usare al meglio. È così che l'amministrazione comunale affida il mastodontico edificio ad un gruppo di associazioni cittadine. Ma non le lascia da sole, ad arrangiarsi, ma il pubblico si unisce ai privati del terzo settore nella gestione delle attività, ognuno portando del suo. E fioriscono laboratori di musica, di danza, di rap, di stampa 3D, di falegnameria, a fianco agli sportelli dei servizi sociali del comune. Tutto insieme. E le mura si riempiono di vita e di vite. E se c'è da riparare qualcosa ognuno porta ciò che ha a disposizione. Questo modo di affidare ai privati parti dei beni pubblici lo ritroviamo anche nel monumento più importante della città, la Cupola di San Gaudenzio, capolavoro del geniale architetto Alessandro Antonelli. E Nicola Facciotto, vecchia conoscenza di GenerAzione Bellezza per i suoi lavori a Vicoforte, ha progettato un percorso esperienziale rendendo possibile salire fino alla guglia, valorizzando un patrimonio architettonico in precedenza non pienamente accessibile.
