Report Prigioniero britannico condannato a morte a Donetsk

St 20226 min
Un tribunale militare della Repubblica popolare di Donetsk (DNR) ha condannato a morte un cittadino marocchino e due britannici, fatti prigionieri durante la battaglia di Mariupol. Sono accusati di essere mercenari stranieri, ma l'esecuzione è per ora sospesa: hanno un mese di tempo per ricorrere in appello. Il nostro inviato Manuele Bonaccorsi a fine aprile era stato il primo occidentale a intervistare uno di loro, Aiden Aslin, proprio nel suo carcere a Donetsk, dopo aver preteso che nessun militare della DNR fosse presente durante l'incontro. Durante l'intervista Aslin si è proclamato un mercenario, ma ha specificato di non essersi arruolato tramite una società privata e di essere pagato come un normale soldato di leva ucraino. Questa autoaccusa è proprio ciò che lo ha esposto alla condanna a morte (cancellata in Russia ma ancora presente nel codice della DNR) avvenuta dopo un processo di primo grado durato appena un giorno. A spingerlo in guerra, afferma Aslin, è stata la sua visione del mondo (il militare si autodefinisce "leftist" ed era già stato a combattere coi curdi sul fronte siriano) e una relazione sentimentale con una donna ucraina, che lo aveva portato a trasferirsi nel Paese prima dello scoppio del conflitto. L'obiettivo dell'intervista di Aslin, evidentemente voluta anche su pressione dei suoi carcerieri, era di chiedere uno scambio di prigionieri con Viktor Medvedčuk ex capo dell'opposizione a Zelensky in Ucraina, arrestato prima dello scoppio della guerra e attualmente detenuto a Kiev. Per questo Aslin si è rivolto direttamente al premier inglese Boris Johnson, chiedendogli di farsi portavoce dello scambio presso le autorità ucraine. Conclusa l'intervista Aslin ha chiesto di parlare con un giornalista della BBC, e l'inviato di Report gli ha passato il proprio telefono.
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