Passato e Presente Roma, 1943. La razzia delle biblioteche ebraiche

St 2021/2236 min
Tra ottobre e dicembre 1943, nella Roma occupata dopo l'Armistizio, i tedeschi sequestrano l'intero patrimonio librario della Comunità ebraica romana. Si tratta di due biblioteche con circa 25 mila testi, molti dei quali rari e pregiati, di grande valore sul piano materiale, culturale e storico. Una razzia ricostruita da Paolo Mieli e dalla professoressa Bianca Gaudenzi in questa puntata di "Passato e Presente". I nazisti hanno un grande interesse per i beni culturali ebraici e li raccolgono in tutta Europa. Nella loro ossessione antisemita vogliono studiare quelli che considerano i peggiori nemici del popolo tedesco, al punto da progettare un "museo della razza estinta". I fascisti non sono da meno. La persecuzione degli ebrei italiani inizia con le leggi razziali del 1938. Oltre alla perdita di libertà e diritti civili, gli ebrei vengono sottoposti a una progressiva spoliazione dei loro averi, comprese opere d'arte e beni culturali di grande valore. La situazione peggiora dopo l'armistizio del 1943, quando la Repubblica Sociale Italiana confisca agli ebrei tutti i beni, mobili e immobili. Dopo la guerra, parte dei libri razziati alla Comunità ebraica di Roma viene recuperata e restituita. Il resto, comprendente i volumi più pregiati, è oggetto di un'accanita ricerca che dal dopoguerra non si è ancora fermata e continua tutt'oggi.
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