Passato e Presente Togliatti e il Partito Comunista Italiano

St 2021/2241 min
La cosiddetta "svolta di Salerno" del 1944: il Partito Comunista Italiano si pronuncia per un governo di unità nazionale e rimanda la questione istituzionale - monarchia o Repubblica - alla fine della guerra. Una pagina di storia riletta da Paolo Mieli in questa puntata di "Le storie di Passato e Presente". A sbloccare il quadro politico nazionale, in stallo dopo il Congresso di Bari del gennaio precedente, è Palmiro Togliatti che impone di procrastinare la questione istituzionale e consentire ai comunisti italiani di entrare nel governo Badoglio per rafforzare la condotta della guerra contro i nazifascisti e avviare la democratizzazione del Paese. La collaborazione governativa delle forze politiche del Comitato di Liberazione Nazionale, che prosegue anche al termine del conflitto, non è però destinata a durare. Nel maggio del 1947, il presidente del Consiglio Alcide De Gasperi pone fine alla "coabitazione forzata" - così definita dal segretario della Democrazia Cristiana Attilio Piccioni - estromettendo le sinistre dall'esecutivo. L'anno successivo, il 14 luglio del 1948, Togliatti è vittima di un attentato. A sparare è uno studente di giurisprudenza, Antonio Pallante. Togliatti, ricoverato d'urgenza, si salva, ma la notizia dell'agguato infiamma il Paese.
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