1941: Italia in guerra Il conflitto diventa mondiale

St 2021Ep 355 min
22 giugno 1941: scatta l'Operazione Barbarossa, l'aggressione della Germania nazista all'Unione Sovietica. Sarà il fronte più esteso e sanguinoso di tutta la Seconda guerra mondiale. Mussolini chiede a Hitler di poter inviare un contingente italiano. È convinto che la Germania vincerà rapidamente la guerra ed è spinto da motivi di prestigio. Ma questa volta la decisione del duce è determinata anche da considerazioni di carattere ideologico: partecipare alla "crociata antibolscevica". Partito il 10 luglio, il Corpo di spedizione italiano in Russia (CSIR) viene schierato nell'Ucraina meridionale. A settembre, oltrepassato il fiume Dnepr, passa all'offensiva. Poi, in autunno, le truppe italiane avanzano nella zona industriale del bacino del fiume Donetsk e il 20 ottobre entrano a Stalino. Con l'arrivo dell'inverno, il CSIR si attesta su posizioni difensive. Il terribile freddo russo diventa il principale nemico e più di 3.000 soldati vengono colpiti da congelamento. Dall'altra parte dell'oceano, intanto, nel corso del 1941 le relazioni tra Stati Uniti e Giappone precipitano. Il 7 dicembre le forze aeronavali giapponesi attaccano a Pearl Harbor la flotta americana del Pacifico, provocando l'ingresso degli USA nella guerra. Il 1941 costituisce dunque un momento di svolta nella storia del conflitto, che da quel momento diventa veramente mondiale.
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