Sermonti legge Dante Purgatorio, canto XXXIII: 'deus, venerunt gentes', alternando

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Beatrice ascolta il pianto delle virtù e invita Stazio, Matelda e Dante Alighieri a seguirla. Sollecita poi Dante a raggiungerla e a rivolgerle le domande che vorrebbe farle. Spiega la metamorfosi del carro, simbolo dello scisma e della corruzione della Chiesa, e gli chiede di non dimenticare di scrivere della doppia spoliazione dell'albero della conoscenza del Bene e del Male. La pianta è capovolta come segno della giustizia divina, ovvero della proibizione di coglierne i frutti. Dante afferma di non ricordare i suoi peccati, ma Beatrice gli ricorda che poco prima ha bevuto le acque del Lete. Matelda gli fa poi bere le acque dell'Eunoè, che ravviva la sua capacità di ricordare il bene e rinnova totalmente il suo spirito.
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