Festival di Sanremo Le origini: 1951 - 1960

St 20202 min
Il sipario si apre il lunedì 29 gennaio 1951. In gara ci sono venti canzoni, cantate tutte da tre soli cantanti: le canzoni per uomini le Achille Togliani, quelle per solista femminile Nilla Pizzi, e se serve un coro è il turno delle sorelle Fasano. I cantanti hanno lo stesso contratto dei musicisti e la mattina timbrano il cartellino. Nel 52, arrivano i primi grande successi: 'Vola Colomba' e 'Papaveri e paper'e di Nilla Pizzi. Che si classifica prima, seconda e terza! Il Festival del 53 vede canzoni ben confezionate, antiche, di maniera, tuttora popolari nel nostro canzoniere: tra tutte 'Vecchio scarpone' di Gino Latilla e Giorgio Consolini, che vincono nel 54 con 'Tutte le mamme'. Nel '55 arrivano la Televisione e il primo divo della canzone: Claudio Villa, che arriva primo e secondo con 'Buongiorno tristezza' cantata da un grammofono perché il 'reuccio' era bloccato in hotel da una laringite. In risposta agli atteggiamenti da primadonna dei cantanti, il servizio pubblico riserva il Festival 1956 ai vincitori del 'Concorso per voci nuove': il primo talent show della televisione italiana. Dei sei che arrivano a Sanremo, l'unica a restare sulla scena è Tonina Torrielli. Il '57 è l'anno di 'Casetta in Canadà', e nel frattempo gli italiani cominciano a fare il tifo per le canzoni. Nel '58 Domenico Modugno è il primo autore della storia del Festival a cantare una sua canzone. Vince, anzi, stravince con 'Nel blu, dipinto di blu'. Non compie nessuna rivoluzione, ma sincronizza gli orologi della musica leggera italiana con una parte di modernità. Sono gli anni dei primi dischi a 45 giri, del rock'n roll, dei juke box e degli urlatori. Nel '59 una cantante di Cremona che si faceva chiamare Baby Gate incide una versione movimentatissima di 'Nessuno', presentata al Festival da Betty Curtis e Wilma De Angelis. Il suo nome è Mina.
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