Passato e Presente La liberazione di Auschwitz

St 2019/2040 min
l campo di concentramento di Auschwitz, entrato in funzione nell'estate del 1940, si compone di tre campi principali e 46 sottocampi. Inizialmente è destinato a raccogliere i prigionieri di guerra e i tanti civili, soprattutto ebrei, che vengono rastrellati dall'esercito nazista nel suo percorso di conquista in Europa. I deportati sono destinati al lavoro forzato e nel corso della guerra milioni di prigionieri-schiavi, ad Auschwitz e negli altri lager nazisti, contribuiscono a mandare avanti l'industria civile e quella bellica della Germania. Una pagina di storia riletta da Paolo Mieli e dal professor Alessandro Barbero in questa puntata di "Passato e Presente", in occasione della Giornata della Memoria. Quando viene decisa la "soluzione finale della questione ebraica", ossia lo sterminio di tutti gli ebrei d'Europa, il lager numero 2, Auschwitz-Birkenau, diventa il principale campo di sterminio del Reich. Oltre un milione e mezzo di persone vengono uccise nelle camere a gas, un milione delle quali ebree. Ma nel campo si muore anche per le terribili condizioni di vita, per la fame, le malattie, il lavoro forzato, le esecuzioni sommarie. Il 27 gennaio 1945 i soldati dell'Armata rossa arrivano ad Auschwitz e liberano il campo, abbandonato qualche giorno prima dalle truppe tedesche in rotta. Lo spettacolo che si presenta loro è spaventoso. Settemila prigionieri, tra i quali settecento bambini, vagano come fantasmi in cerca di cibo per sopravvivere. Molti di loro, con il fisico stremato, muoiono dopo la liberazione. I russi effettuano anche riprese filmate e le drammatiche immagini saranno usate al processo di Norimberga come prove dei crimini nazisti.
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