La Vita in Diretta Estate La svolta 18 anni dopo la morte di Serena - 31/07/2019

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Serena Mollicone, studentessa di 18 anni, scompare nel nulla il 1° giugno del 2001. Il suo corpo viene trovato privo di vita 2 giorni dopo in un bosco in località Fonte Cupa. Il cadavere ha mani e piedi legati e la testa stretta attorno a un sacchetto di plastica. 2 anni dopo, il carrozziere Carmine Belli viene arrestato con le accuse di omicidio e occultamento di cadavere. Ma è un errore giudiziario e l'uomo viene assolto dopo aver scontato 1 anno e mezzo di carcere. Le indagini proseguono e nel 2008 il brigadiere Santino Tuzi, prima di essere interrogato su quanto successe nella caserma di Arce quel 1° giugno 2001, viene trovato privo di vita. Un suicidio forse indotto? Una storia fitta di depistaggi, fino a quando la Procura di Cassino, i Ris dei carabinieri e l'antropologa forense Cristina Cattaneo fanno finalmente luce sul delitto di Serena. La perizia consegnata in Procura incastrerebbe Marco Mottola, il figlio dell'allora comandante dei carabinieri di Arce. Dopo una lite con Serena nell'alloggio della caserma, le avrebbe fatto sbattere la testa contro la porta, riducendola in fin di vita. Ieri la Procura della Repubblica di Cassino ha chiesto 5 rinvii a giudizio. A rischiare un processo l'allora comandante della stazione dell'Arma, la moglie, il figlio e altri 2 carabinieri.
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