Geo Dopo il terremoto: vivo in tenda per stare vicino alle mie pecore

St 2018/196 min
Era il 26 ottobre del 2016, esattamente due anni fa, quando il terremoto tornò a colpire il Centro-Italia, abbattendosi stavolta sui paesi al confine umbro-marchigiano: i Comuni della Provincia di Macerata e quelli di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera. Un territorio già gravemente ferito dalle scosse di due mesi prima, in agosto, e che 4 giorni dopo, il 30 ottobre, avrebbe subito un'altra botta fortissima, la più violenta, con epicentro a Norcia. A due anni di distanza la situazione è ancora precaria e molto difficile da gestire, per chi vive e lavora in quei luoghi: tanto ancora il disagio e tanta l'incertezza sul futuro. La sopravvivenza e la rinascita di quei territori, importanti per l'intero Paese, è ancora legata alla resistenza di non ha voluto abbandonare il suo campo, il suo bestiame, e continua a portare avanti l'attività. Ed è appunto una storia di resistenza, quella di oggi: quella di Marco Scolastici, un pastore che ha scelto di vivere in una yurta, una tenda tipica dei pastori mongoli, per restare vicino al suo gregge: una formula di resistenza alle burocrazie, all'abbandono delle campagne e al terremoto. Un segno esemplare di rinascita.
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