Agorà Giulio Sapelli, il ritratto - 15/05/2018

St 2017/182 min
E' il premier che Salvini vorrebbe a Palazzo Chigi. Giuseppe Sapelli che, proprio il leader del Carroccio, conobbe nelle vesti di prof all'università. Docente di Storia economica alla Statale di Milano ha nel cv in-segnamenti negli atenei di Londra, Barcellona e Buenos Aires. Dalla fine degli anni Novanta, con un incarico nel cda dell'Eni su indicazione del Tesoro, cominciava la sua diversificazione da ricerca e docenza al mondo dell'economia "applicata", quello in cui le imprese chiedono consigli e strategie per i loro top manager, o gli stessi governi lo fanno. Dopo l'Eni, nel 2000, andò a Siena per riscrivere lo statuto della Fondazione Mps: cosa che fece in breve tempo, dimettendosi subito dopo (rara avis), per lasciare il posto a Giuseppe Mussari, con quali esiti è tristemente noto. Lasciata Siena, Sapelli ha continuato nel suo ruolo di consi-gliere dei vertici dell'Eni tramite la Fondazione Mattei, con un excursus decennale per l'Unicredit di Ales-sandro Profumo, e altre collaborazioni con la Finmeccanica di Pier Francesco Guarguaglini, le Ferrovie dello Stato, la municipalizzata Meta di Modena. E tante altre, in un percorso in cui eclettismo e multidisciplina-rietà sembrano far premio sulla stabilità degli orizzonti e delle cerchie relazionali. Formatosi all'istituto Gramsci di Torino e poi nell'Ivrea di Adriano Olivetti, Sapelli ha attraversato quasi tutti gli ambienti politici e culturali dell'Italia recente, coniugando le idee marxiste con le esigenze dettate dal presente, in temi di governance dell'impresa, geopolitica dell'energia, processi industriali e finanza tra locale e globale. Ma il suo vero segno particolare, per chi lo conosce, è uno solo: non la manda a dire. Il nostro Alfonso Iuliano è andato sulle sue tracce cercando chi il professore lo vede e lo conosce da sempre...
Vai al titolo