Agorà

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"Abbiamo una settantina di posizioni aperte da almeno sei mesi. In tutto questo tempo avrà risposto sì e no una decina di persone delle quali solo tre idonee. Siamo al paradosso". Liliana Carraro, responsabile delle relazioni esterne della Antonio Carraro, azienda di Campodarsego, nell'Alta Padovana, che dal 1907 realizza trattori compatti, è allibita. Da tempo l'azienda, che spiega di aver completamente riorganizzato il processo produttivo spingendo l'acceleratore sull'innovazione digitale, cerca personale con poco successo. "Siamo una delle tre aziende del Veneto con gli stipendi medi più alti - prosegue Carraro - il minimo che offriamo per le figure meno qualificate è di 1590 euro lordi al mese. Abbiamo fatto investimenti in macchinari al alta tecnologia per 10 milioni di euro, guardiamo a un modello produttivo di fabbrica digitale dove tutto è interconnesso: non servono più gli operai addetti alla catena di montaggio come nell'immaginario di una fabbrica del primo Novecento, ma figure con competenze nuove in grado di usare e gestire questi processi." - Un servizio di Alice Andreoli
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