Stelle Nere Domenico Semeraro, l'imbalsamatore della Stazione Termini

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Domenico Semeraro, l'imbalsamatore della Stazione Termini ( con i disegni di Chiara Fazzi). È il 25 aprile del 1990. E' notte fonda. In un rione storico di Roma, al numero 30 di via Castro Pretorio, c'è un bel portone incorniciato. Una targa indica la presenza del laboratorio di un tassidermista, cioè di un imbalsamatore. In quel momento però, all'interno del laboratorio, non ci sono soltanto le sagome immobili di uccelli e di altri animali impagliati. A terra giace una figura umana estremamente minuta. Ha il volto tumefatto e insanguinato. Malgrado le apparenze non si tratta di un bambino: è il cadavere di un uomo adulto anche se minuscolo. E' Domenico Semeraro, conosciuto anche come l'imbalsamatore della Stazione Termini. La sua morte ha svelato una storia di strane, perverse, abitudini sessuali che ha scosso l'opinione pubblica, riempiendo le pagine della Cronaca di Roma per mesi, accumulando giorno dopo giorno nuovi dettagli sempre più scandalosi, sempre più imbarazzanti perfino per i cronisti più navigati
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