Storie maledette Quando Stefania ha il cuore di tenebra (I)

St 201455 min
Al centro della prima puntata, una vicenda umana e giudiziaria che non ha precedenti, destinata a fare storia, per un duplice motivo: perché è la prima volta che, in Italia, in un Processo, entrano, con peso determinante per la definizione della pena, le Neuroscienze. Vale a dire, quelle tecniche di accertamento che consentono di studiare aree del cervello che regolano funzioni specifiche del comportamento: nel caso in questione, aree del cervello preposte a istinti aggressivi e criminosi. Perché è la prima volta che, chi si è reso protagonista di una "maledetta storia", rivela in una trasmissione televisiva quello che nel corso del Processo aveva taciuto, dichiarando di non ricordare; dichiarando di non sapere: i delitti commessi; la loro modalità; il movente alla radice di quei delitti. Ventisei anni nel 2009 all'epoca dei fatti, famiglia di imprenditori del comasco, Stefania Albertani, geometra, anche lei imprenditrice, ragazza di straordinaria intelligenza, è sinistramente abitata da una doppia identità. Un alter ego in incognito che la possiede, la domina, a sua insaputa determina e guida le sue azioni. Anche le più feroci, anche le più scellerate. Condannata a 20 anni di reclusione più tre di Ospedale Psichiatrico Giudiziario, Stefania Albertani - che attualmente sconta la pena nell'OPG di Castiglione delle Stiviere (Mn) - rivela a Franca Leosini come e perché ha ucciso la sorella e ne ha incendiato il corpo; rivela come e perché ha tentato di uccidere i genitori dando fuoco alla loro macchina; rivela a Franca Leosini come e perchè ha strangolato la madre che – in extremis – è stata salvata, malgrado Stefania ne avesse già affidato al fuoco il corpo straziato. Il fuoco ricorre come una maledizione in questa vicenda e nel racconto sconvolgente, emozionante, drammatico che scorre in esclusiva assoluta nell'intervista rilasciata da Stefania Albertani a Storie Maledette.
Vai al titolo