Agorà Sea watch, la corte europea respinge il ricorso - 26/06/2019

St 2018/192 min
La Corte Europea dei diritti dell'uomo ha deciso di non applicare la misura provvisoria che richiede lo sbarco in Italia delle persone che si trovano sulla Sea Watch 3, respingendo il ricorso presentato da alcuni migranti a bordo della nave da 14 giorni, per chiedere un intervento e ottenere l'autorizzazione allo sbarco in Italia. La decisione è arrivata ieri pomeriggio, allo stesso tempo "chiede alle autorità italiane di continuare a fornire tutta l'assistenza necessaria alle persone che si trovano a bordo della Sea Watch 3 in situazione di vulnerabilità a causa della loro età e delle loro condizioni di salute". Il primo commento è stato del ministro dell'Interno Matteo Salvini: "Anche la Corte Europea di Strasburgo conferma la scelta di ordine, buon senso, legalità e giustizia dell'Italia: porti chiusi ai trafficanti di esseri umani e ai loro complici. Meno partenze, meno sbarchi, meno morti, meno sprechi. Indietro non si torna". Lunedì scorso i magistrati avevano chiesto informazioni alla Ong e al governo italiano sullo stato di vulnerabilità dei migranti a bordo. La Corte in base ai suoi regolamenti avrebbe potuto chiedere all'Italia di adottare quelle che vengono definite "misure urgenti" per consentire lo sbarco, Strasburgo ricorda che il 21 giugno i ricorrenti avevano adito la Corte sulla base dell'articolo 39 del regolamento che consente alla Corte di indicare misure provvisorie a qualsiasi Stato sia parte della Convenzione europea dei diritti dell'uomo.
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