Agorà La Sardegna al voto tra le proteste - 25/02/2019

St 2018/193 min
Ieri si è votato per eleggere il Presidente della Regione Sardegna e il Consiglio regionale ma non è stata un'elezione come le altre. A scaldare gli animi, la protesta dei pastori che da settimane imperversa in Sardegna. Giovedì scorso l'ultimo tavolo di filiera a Roma alla presenza del Ministro Centinaio per cercare un accordo sul prezzo del latte che però non c'è stato; i trasformatori sardi non si sono presentati dando mandato di trattare ad Assolatte. I pastori presenti al tavolo si dicono delusi e "incavolati", il prezzo fissato a 72 centesimi non li convince affatto. Ma Centinaio rivendica le azioni di governo: "Abbiamo messo sul piatto 50 milioni di euro, di cui 10 milioni per ristrutturare la filiera, i restanti 40 milioni (da parte di Ministero Interno, regione Sardegna e Banco di Sardegna) saranno utilizzati per il prezzo, facendolo calare, con l'acquisto del pecorino. L'obiettivo che abbiamo è che ci sia un calo del prezzo". Fra le novità emerse dal tavolo, la nomina di un Commissario della filiera del latte ovino decisa dal ministro Matteo Salvini. Si tratta del prefetto di Sassari Giuseppe Marani che per martedì a Sassari ha convocato un tavolo tecnico. Intanto i pastori continuano a protestare sversando latte e bloccando i tir in uscita dalle aziende, l'ultimo blitz ieri mattina nei pressi di Orune nel Nuorese, l'assalto è stato effettuato da tre o quattro uomini incappucciati e, sembrerebbe, armati. Intanto sei pastori sono stati indagati dalla Procura di Lanusei (Nuoro) per il blocco al porto di Arbatax che il 12 febbraio scorso causò il rallentamento di una nave in partenza. Il nuovo Presidente dovrà fare i conti con questo e con altri problemi che affliggono la Sardegna, come lo spopolamento dei paesi dell'entroterra e la disoccupazione, come ci racconta il nostro Fabio Trappolini.
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