Porta a porta Il ritratto di Edith Bruck - 23/01/2019

St 2018/192 min
"La mia università è stata Auschwitz" ha detto Edith Bruck, poetessa e scrittrice di origini ungherese, durante la cerimonia con la quale l'ateneo di Roma Tre le ha conferito la laurea honoris causa in Informazione, editoria e giornalismo. Il suo sogno da bambina era quello di poter studiare; un sogno purtroppo spezzato dall'orrore delle leggi razziali e la deportazione nel campo di sterminio di Auschwitz quando aveva 13 anni. Sopravvissuta alla deportazione e orfana dei genitori, si riunì al fratello e ad una sorella, entrambi sopravvissuti agli orrori dell'Olocausto, stabilendosi poi in Italia dal 1954 iniziando una proficua carriera di scrittrice e poetessa, scrivendo in italiano, una lingua che ha definito "corazza". "Non avrei mai potuto scrivere in ungherese quello che ho scritto in italiano. Rimane per me una lingua sradicata. L'ungherese mi fa molto più male: mi ferisce, mi riporta ricordi molto dolorosi, difficili da sopportare".
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