Unomattina Alti e bassi - 03/01/2019

St 2018/195 min
Da sempre collochiamo i nostri miti e i nostri sogni in alto. È in quel luogo immenso e indefinito che indirizziamo le nostre aspirazioni, i desideri, le speranze, i progetti. In basso, invece, destiniamo tutto il negativo. L'idea di alto/basso, grande/piccolo accompagna le nostre vite e il nostro modo di pensare. Anche la politica, ovviamente, è permeata da questi concetti. I progetti politici hanno cambiato linguaggio e forse addirittura attitudine e indirizzo. I nostri padri fondatori avevano immaginato una Costituzione che, uscita dalla fine delle seconda guerra mondiale e dall'orrore del nazifascismo, volasse alto, indicando la costellazione della democrazia come punto di riferimento. Gli ideali della politica erano essi stessi alti: il suffragio universale, i diritti civili, il diritto alla salute, allo studio, alla libertà di pensiero e di parola, di associazione e di esercizio politico. Alto/basso non erano concetti in contraddizione in questo senso. Perché la politica, benché volasse alto, teneva conto delle istanze popolari, della volontà di tutti, della base della piramide sociale. Le migliori menti giuridiche e politiche del paese lavoravano, insomma, per recepire le indicazioni che venivano dal basso. L'impressione oggi è che invece la politica stia adottando unicamente linguaggi bassi. Nella speranza, peraltro encomiabile, di far arrivare a tutti il senso del progetto, la spiegazione di una iniziativa politica, corre il rischio di ridursi a uno slogan.
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