Porta a porta Luigi di Maio sull'azienda del padre - 04/11/2018

St 2018/199 min
Luigi Di Maio, "Era un'azienda che già da un anno era fuori dall'attività. Si occupava di edilizia, non aveva commesse da un anno, stava aspettando di ricevere dei crediti e visto questo clamore, io mi devo dedicare ai temi che stanno a cuore ai cittadini, non avevo nessuna intenzione di dedicarmi a questa azienda. Siccome si stava addirittura parlando di conflitto di interessi, ho preferito sgomberare il campo mettendola in liquidazione. Questo dimostra che non c'era alcun oscuro motivo per cui ero socio". "Ringrazio i giornalisti che hanno fatto queste inchieste, aiuteranno il rapporto con mio padre. Se voleva scappare dal fisco evitava di intestarsi i terreni che poi gli hanno aggredito". "La video-lettera di mio padre era una sua esigenza, perché ha visto che questa cosa stava montando e voleva dire la sua. Ci ha messo la faccia e si è scusato. Da ministro non mi sono mai sognato di favorire mio padre, sono stato io a dare alcune documentazioni ai giornalisti che me le chiedevano. Non accetto che si facciano parallelismi con la Boschi che faceva il giro delle sette chiese per salvare la banca di suo padre. Mio padre non ha avuto nessun trattamento di favore, anzi ha avuto un trattamento rigoroso".
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