Porta a porta Il testo manipolato - 18/10/2018

St 2018/192 min
L'opinione di Gianni Trovati (Il Sole 24ore) - La penna del vice Premier Di Maio ieri sera ha cancellato in diretta due frasi dell'art. 9 del decreto fiscale, quello dedicato alla mina del condono, la prima frase al comma 1 prevedeva la possibilità di sanare le imposte sugli immobili e i capitali detenuti all'estero, questa ipotesi di sanatoria, come tutto il resto del condono avrebbe potuto riguardare solo contribuenti che avessero già dichiarato i beni anche se in misura insufficiente. Il decreto esclude gli evasori totali quelli che non presentano la dichiarazione per cui si sarebbe concentrato solo su eventuali integrazioni. La seconda frase cancellata al comma 9 è decisamente più spinosa, prospettava a chi aderisse al condono del decreto legislativo, la cancellazione dei reati legati alle dichiarazioni fiscali infedeli all'omesso versamento di iva e ritenute e alle diverse forme di riciclaggio, reati che scattano quando si superano certe soglie quando la dichiarazione infedele nasconda almeno il 10% dei redditi totali. Sui valori sanabili un conto e un tetto all'imponibile a 100mila Euro altro conto sono 100mila Euro all'anno che portano il potenziale a 500mila Euro in 5 anni, un terso scenario 100mila euro all'anno per singole imposte che spingono il totale ancora più in alto.
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