Agorà

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Servizio di Ester Lorido. La notizia dell'avvio delle procedure di licenziamento collettivo è arrivata mercoledì e potrebbe essere seguita da ulteriori tagli. L'annuncio era nell'aria dopo che tre mesi fa Whirpool aveva deciso di ridurre i volumi produttivi assegnati allo stabilimento di Riva di Chieri, una mossa che aveva messo in allarme i lavoratori. L'azienda Usa ha spiegato che la produzione e l'assemblaggio di compressori per frigoriferi verranno concentrati in altri centri produttivi di Embraco. Da Roma Carlo Calenda, ministro per lo Sviluppo economico, ha fatto sapere che coinvolgerà la casa madre Usa nella vicenda e ha convocato un tavolo per venerdì 14 gennaio. E potrebbe non essere finita qui per Whirpool che in Italia occupa oltre 6mila persone. Whirpool ha rilevato Indesit per 750 milioni. La multinazionale, dopo aver paventato più di 2mila licenziamenti e la chiusura di due impianti produttivi (in provincia, per l'appunto di Torino e di Caserta), era tornata sui suoi passi al termine di un estenuante braccio di ferro con sindacati e istituzioni. Nell'accordo con i sindacati firmato a luglio 2015 Whirpool aveva promesso di non toccare il piano occupazionale fino al termine del piano industriale nel 2018 e di investire nel Paese 513 milioni in tre anni (a metà 2017 la cifra aveva toccato quota 220 milioni). Il 2018 nel frattempo è arrivato e i primi segnali arrivati dalla multinazionale sono tutt'altro che incoraggianti.
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