Passato e Presente Trotsky, la rivoluzione impossibile

ItaliaSt 2017/1840 min
Intellettuale raffinato, teorico della rivoluzione permanente. Odiato, combattuto, deportato, esiliato e poi inseguito per tutto il mondo fino alla vendetta in Messico per mano di un sicario. Il suo nome è Lev Davidovic Bronstein, meglio conosciuto con il nome di Trotsky, uno dei grandi padri della Rivoluzione d'ottobre, creatore e guida dell'Armata Rossa. Un personaggio analizzato dal professor Lucio Villari, ospite di Paolo Mieli a "Passato e presente". Dopo la morte di Lenin, la sua sarà una parabola discendente, costellata da una progressiva perdita di potere e dal conflitto con Stalin sia sui temi della politica interna che di quella estera: Trockij è a favore dell'appoggio risoluto a tutti i movimenti rivoluzionari degli altri Paesi, mentre Stalin punta sul consolidamento dello stato e del regime sovietico. E' la teoria del socialismo in un solo paese. Ma non si tratta soltanto di un contrasto ideale. I due uomini hanno un temperamento opposto. Trockij è il tribuno brillante e appassionato, l'intellettuale nutrito del pensiero occidentale, animato da una tensione egualitaria e da una fiducia messianica nella rivoluzione. Stalin è l'uomo di partito che non è mai uscito dai confini della Russia, il realista che diffida dei suoi stessi compagni e che intende innestare il pensiero di Marx sulle tradizioni autoritarie della Russia.
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