La vita in diretta

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Charlie Hebdo non si arresta di fronte a nulla, neanche quando si tratta di una strage di innocenti, vittime di una catastrofe naturale, quella del devastante terremoto che ha colpito il Centro Italia. "Je suis Charlie", il grido di dolore che si era alzato in mezzo mondo la mattina del 7 gennaio 2015, davanti a una redazione sterminata perché non voleva censure, si è trasformato in un coro di insulti e di minacce da parte degli utenti dei social e non solo. Il famoso giornale satirico, ha risposto precisando la sua posizione, con una seconda vignetta in cui a loro modo esprimono solidarietà verso il popolo italiano: "Non è stato Charlie Hebdo a costruire le vostre case ma la mafia"
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