Tra fine '600 e inizio '700 sorgono a Napoli alcuni dei maggiori bassi della scena europea, tra cui spicca Antonio Manna. Le pagine della sua esperienza vocale sono specchio di un virtuosismo che ben si inserisce nel panorama melodrammatico di quel tempo dove la simbiosi tra interprete e compositore era assoluta. Con Catherine Jones al violoncello e il basso Nicola Ciancio.