Il programma di Minoli, Bruno e Gabanelli scompiglia le carte del giornalismo d'inchiesta classico: niente più troupe e apparecchi sofisticati, costosi ed ingombranti, ma solo una telecamerina – il Video 8 – e la sensibilità del video-giornalista. Professione reporter è l'antesignano di Report e di tutti i programmi che da quel momento in poi si affideranno alle inchieste dei freelance armati di telecamera in giro per il mondo: la pena di morte in Algeria, la vita in strada di una prostituta a Roma, la riabilitazione di chi ha subito la tortura in Danimarca, la vita sotto un vulcano a Capo Verde. La Gabanelli propone non solo un mezzo nuovo, ma un nuovo punto di vista, presentando ai telespettatori una trasmissione che è sinonimo di grande giornalismo d'inchiesta.
