Passato e Presente - I treni della felicità
St 2019/20 40 min
Nelle guerre novecentesche i conflitti si spostano dagli eserciti alla popolazione civile. Con il secondo conflitto mondiale la guerra è sempre più "totale" e non risparmia l'infanzia: penetra dall'alto sulle città, si trasforma in guerra civile, stravolge l'esperienza quotidiana e il mondo interiore dei bambini. Forgiati come piccoli soldati dal Fascismo, per i bambini italiani il primo trauma è la partenza dei padri, poi lo sfollamento, i bombardamenti, la fame. Dopo l'8 settembre del 1943, nell'Italia tagliata in due la guerra è più crudele di prima. Nel corso della ritirata, le truppe tedesche si scatenano contro la popolazione civile e anche i bambini sono nemici da sterminare. Nel dopoguerra, poi, tra le rovine materiali e sociali del paese, esplode il fenomeno dei ragazzi di strada. Una pagina di storia ripercorsa dalla professoressa Silvia Salvatici e da Paolo Mieli in questa puntata di "Passato e Presente". Per rispondere alle drammatiche condizioni dell'infanzia intervengono gli aiuti internazionali con il programma alimentare dell'Unrra, l'Amministrazione delle Nazioni Unite per il soccorso e la ricostruzione creata nel 1943 per le nazioni liberate. Nello stesso periodo anche una straordinaria operazione di solidarietà - nata dalla sensibilità delle donne italiane, nuove protagoniste della ricostruzione democratica - riesce a salvare dalla fame e dalle malattie i bambini delle zone più devastate dalla guerra. I treni della felicità consentiranno, tra il 1945 e il 1952, a circa 70 mila bambini di essere ospitati da famiglie del centro Nord, soprattutto dell'Emilia Romagna, in una originale esperienza di affido temporaneo non sempre ricordata nel modo giusto.