Italiani in fuga verso la flat tax ungherese - 18/03/2019

St 2018/19 4 min

La flat tax di Orban è un polo di attrazione irresistibile per le nostre imprese: ogni giorno qui nasce una società a capitale italiano. Ad attirare i nostri connazionali un regime fiscale già sotto la lente della Commissione europea: la pressione fiscale è del 9% per le società dal 2017 (non solo, chi investe in ricerca e sviluppo paga solo il 4,5% di imposte) e del 15% per le persone fisiche dal 2011. Ad andare di più sono le attività commerciali all'ingrosso e al dettaglio (circa un terzo del totale). A ruota le attività immobiliari (le società sono oltre 400), manifatturiere (oltre 300), professionali e via di questo passo. I rapporti con il Fisco sono improntati alla semplicità e a nessuno conviene evadere imposte così basse, anche perché comunque non mancano i controlli sulle aziende e sulle attività, come testimoniano imprenditori e manager italiani. Su quello che sembra essere l'eden per i nostri imprenditori gravano però le discutibili condizioni cui vengono spesso sottoposti i lavoratori. Il sindacato in Ungheria raccoglie appena il 9,5% dei lavoratori, concentrati soprattutto nelle medie e grandi aziende e nelle multinazionali ma il 79% dei lavoratori è assunto nelle piccole e piccolissime imprese e opera in condizioni che in Italia sarebbero giudicate inconcepibili. Il nostro Alfonso Iuliano ha fatto un viaggio in Ungheria per raccontarci questa storia.

Vai al titolo
Home On demand Canali Tv Cerca Altro