Lavoratori pagati con i buoni pasto, accade in Toscana

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Un servizio di Giovanna Trapani - Ai camerieri ancora non ci sono arrivati. Ad oggi i buoni pasto i datori di lavoro li usano per pagare i lavapiatti, gli sguatteri di cucina, chi si occupa di pulire: ecco l'ultima frontiera della disperazione, del precariato che supera se stesso, del lavoro nero che baratta la paga in denaro con il cibo. Proprio nei giorni scorsi a Firenze, è stata conciliata una delle prime vertenze. In Toscana sono una decina in tutto in questo momento. Il fenomeno, però - ammette la Cgil - è molto più ampio. Giovanna Trapani è andata nel capoluogo toscano a scoprire se nei bar e ristoranti già pagano in buoni pasto, ed ha intervistato su questa nuova frontiera del precariato Mirco Lami, segretario regionale settore lavoro della CGIL.

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